TERAMO – La maggioranza del sindaco Brucchi perde in un sol colpo due consiglieri e un assessore. Perchè dietro alle dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici, Giorgio Di Giovangiacomo, più volte annunciate negli ultimi giorni e questa mattina ratificate al sindaco, e del consigliere Angelo Puglia, arrivano anche quelle di Guido Campana che alla luce della decisione della sua ex lista civica, diventa ‘figliuol prodigo’ e segue le decisioni del gruppo di abbandonare la coalizione di Brucchi. Dunque due pezzi in meno per il sindaco (Di Giovangiacomo da assessore aveva rinunciato al posto da consigliere e dunque non sarà più in assise), nel computo dei voti verso i provvedimenti più caldi della stagione amministrativa. Tanto tuonò che piovve in casa civica dalmaziana. Loro lo negano, ma parte del ‘coraggio’ di scegliere di mollare la barca Brucchi gliel’ha infuso il documento-decalogo dei gattiani, quello che detta le regole per il buon amministratore della Teramo di oggi. I motivi ufficiali sono racchiusi in un lungo documento che pubblichiamo integralmente in questo articolo, ma adesso il problema sono i numeri. Al momento stando a quanto dichiarato dalle forze consiliari sul proprio posizionamento, è il gruppo di "Teramo Sopratutto" a reggere le sorti della maggioranza, proprio quel movimento civico che per primo a sollevato critiche all’operato della giunta e allo strapotere dei partiti di centrodestra: con i consigieri di Dodo Di Sabatino Martina il sindaco supererebbe di un voto le opposizioni, con 17 consiglieri a 16, in una rischiosissima guerra dei nervi a ogni consiglio comunale. Brucchi, oltre ai 7 di Futuro In, ai 4 tra Forza Italia e Ncd, i ‘fedeli’ Narcisi e Milton Di Sabatino e al proprio, può contare su 14 voti, somma su cui i 3 di Teramo Soprattutto apporterebbero oro. Al contrario, con i 6 del Pd e i 2 di Teramo Cambia, quello del Movimento 5 Stelle, di Marroni, Pomante e Cardeli, i 2 ciascuno di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale e Al Centro per Teramo potrebbero diventare decisivi. In queste ore il sindaco Brucchi sta facendo i conti, avendo davanti a sè una sola strada: l’azzeramento della giunta, più volte invocato e sempre rinviato, adesso diventato drammaticamente inevitabile. Forse l’ultima spiaggia per riportare tutti davanti a un tavolo politico unitario e la lancette dell’orologio dell’amministrazione Brucchi bis a giugno di due anni fa.
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